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LAVORAZIONE MECCANICA DI RETTIFICA

lavorazione meccanica di rettifica
marzo 20, 2023
Cos’è la rettifica meccanica e a cosa serve

Innanzitutto è bene avere una chiara comprensione di cos’è la rettifica in meccanica e a cosa serve.

Si tratta di una lavorazione eseguita tramite una macchina utensile chiamata rettificatrice.
La mola, suo utensile molto duro e a grana fine, ha un’azione abrasiva funzionale alla realizzazione di un dato pezzo.

In particolare la mola, con la sua velocità di rotazione, consente l’asportazione del materiale dalla superficie del particolare.

Generalmente tale operazione segue quella di sgrossatura.
La sgrossatura consente la rimozione della maggior parte del materiale in eccesso, mentre la rettifica, a seguire, permette l’eliminazione di ogni residuo.
Essa è dunque funzionale ad ottenere un elevato grado di finitura superficiale.

La rettifica serve infatti a portare un qualsiasi componente nello stato di forma o superficie ottimale di progetto ed è una lavorazione ad elevata precisione.
Proprio per questo motivo viene utilizzata per componenti che richiedono un alto grado di finitura, come profili di ingranaggi o sedi di cuscinetti.

Mediante questa lavorazione meccanica è possibile realizzare ad esempio:

·       Superfici cilindriche sia interne che esterne.

·       Superfici coniche sia interne che esterne.

·       Piani.

·       Spallamenti.

·       Superfici di accoppiamento.

·       Scanalature.

·       Filetti.

Le moderne rettifiche CNC consentono inoltre di ottenere profili di vario genere grazie alla possibilità di controllare perfettamente il movimento macchina e alla possibilità di profilare la mola seguendo un qualsiasi profilo base.


Tipi di rettifica e come funzionano

Esistono diversi tipi di rettifica, che funzionano in modo diverso.
Essi si differenziano per tipologia di rettificatrice, superfici da lavorare e direzione della mola rispetto al componente.

In particolare, le principali tipologie sono:

·       Rettifica in tondo.
Essa, chiamata anche cilindrica, ha luogo tramite l’impiego della rettificatrice in tondo.
Tale lavorazione consente la realizzazione di superfici cilindriche, coniche o sagomate, sia esterne che interne.

Il mandrino, su cui viene montano il pezzo, si muove nello stesso senso della mola ed esegue anche il moto di traslazione.
La mola, ruotando velocemente, è responsabile dell’asportazione di materiale.

·       Rettifica senza centri.
Questo tipo di rettifica, realizzata tramite rettificatrici senza centri, è impiegata per la lavorazione di pezzi lunghi, sottili e piccoli.
Essa contente un’elevata precisione su particolari cilindrici di piccole dimensioni e su particolari di rivoluzione a geometria variabile.

In tal caso il posizionamento del pezzo si ottiene grazie all’opposizione di due mole che ruotano nella stessa direzione.
Quella operatrice è la più grande e ruota più velocemente; quella di trascinamento è più piccola e ruota più lentamente.
Quest’ultima ha la funzione di ruotare il pezzo, che viene sostenuto durante la lavorazione da una lama.

·       Rettifica in piano.
Tale tipologia utilizza la rettificatrice per piani ed è funzionale alla lavorazione di superfici piane, con finiture elevate.

Questo tipo di operazione può essere svolta con la mola in posizioni differenti rispetto al pezzo.
Quando vi è un contatto tangente fra la mola e il piano lavorato si parla di rettifica tangenziale.
Quando vi è una faccia della mola adagiata sul piano di lavoro, con il suo asse perpendicolare anche al movimento della tavola, si parla di rettifica frontale.

·       Rettifica a tuffo.
La rettifica a tuffo serve generalmente per la lavorazione di superfici coniche o cilindriche e spallamenti.

L’asse della mola è in tal caso parallelo a quello del pezzo da lavorare.
Il movimento relativo della mola stessa è però soltanto di avvicinamento radiale rispetto al pezzo.

·       Rettifica verticale.
Questa tipologia viene impiegata per realizzare profili complessi e, generalmente, è utilizzata solo quando si necessitano estreme precisioni nell’accoppiamento di fori o profili.

Il funzionamento è molto simile a quello della rettifica in piano, ma in tal caso il movimento della mola è verticale.

·       Rettifica elettrochimica.
Questa è una tipologia di lavorazione molto particolare: l’asportazione di materiale avviene non grazie alla mola ma per effetto elettrolitico.

La macchina impiegata è simile alla rettificatrice ma la mola viene utilizzata come catodo che ruota con delle particelle abrasive.
Tale utensile è costituito da un legante in metallo con grani di diamante oppure di ossido di alluminio.

La rettifica elettrochimica si può eseguire su un’ampia gamma di materiali e scongiura ogni rischio di deformazioni e di cricche dovuti alla sollecitazione termica.


Tipi di rettificatrici e mole

A questo punto è bene approfondire il discorso anche sui tipi di rettificatrici e mole.

Come visto, infatti, esistono anche diverse tipologie di macchine utensili, da scegliere in base alla lavorazione meccanica da effettuare.
In particolare vi sono:

·       Rettificatrici in tondo.
Esse possiedono un mandrino e una contropunta, su cui si trova il pezzo che viene messo in rotazione.
Sul mandrino si possono trovare più mole in contemporanea (per le lavorazioni di interni o esterni).

·       Rettificatrici senza centri.
Questa macchina per rettifica presenta due mole con assi di rotazione paralleli.
La mola più grande è quella adibita alla lavorazione del pezzo, mentre quella più piccola è funzionale a ruotare il particolare e a tenerlo premuto contro l’altra mola.
Spesso è presente una lama che sostiene quest’ultima operazione, premendo contro la mola stessa.

·       Rettificatrici per piani.
Queste macchine per rettifica si suddividono in frontali e tangenziali.
Nel primo caso l'albero è perpendicolare al piano che viene lavorato frontalmente dalla mola.
Nel secondo caso l'albero è parallelo al piano che viene lavorato dalla superficie cilindrica della mola.

Per quanto poi riguarda le mole, anche tali utensili si differenziano in base alla lavorazione da effettuare.
Infatti vi possono essere:

·       Mole per rettifica tangenziale, senza centri e in tondo.
Quelle per esterni hanno la classica forma di disco, mentre quelle per interni sono come cilindri uniti ad un alberino detto codolo, che permette l’accoppiamento con il mandrino.

·       Mole a tazza, la cui forma è cilindrica con l’interno scavato.

·       Mole a bisello, con forma a disco che però possiedono due pareti inclinate a formare una V invece della faccia piatta delle classiche mole a disco.

Officine Meccaniche Marcucci, tra le altre lavorazioni CNC, si occupa anche di rettifica.
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